giovedì 17 novembre 2011
L'associazione Ruota Libera si batte convintamente per l'affermazione di un ciclismo esteticosostenibile. Ruota Libera si è costituita il giorno 17 novembre 2011 in via Reggio Calabria a Roma e si è subito sciolta. L'associazione Ruota Libera non aveva fini di lucro e la traccia del suo intervento resterà fino allo smantellamento della bicicletta. L'associazione era formata da una sola persona.
mercoledì 16 novembre 2011
Così dopo il pozzo il tappeto.
Se non altro perché soprattutto a partire dal XIII secolo Venezia è stata certamente l’importatrice maggiore di tappeti orientali, divenuti in occidente simbolo di ricchezza e preziosità, tanto da apparire sempre più spesso nei dipinti dei pittori più noti e celebrati . si potrebbe fare l’esempio di Holbein o anche di Lorenzo Lotto che molto di frequente ritrassero tappeti finissimi nei loro quadri tanto che è stato attribuito il loro nome a quelli più ricorrenti.
Il tappeto è essenzialmente un luogo sacro. Esso individua un recinto, uno spazio che in origine coincideva con l’altare sul quale veniva deposto per preparare il sacrificio. Esso è dunque un Templum, come suggerisce la radice “Tem” che è la stessa di Temenos e di Temno e si riferisce al Tagliare, al Separare. Nel momento stesso in cui separa lo spazio intorno a sé il tappeto si pone in rapporto con il cielo e diviene dunque essenzialmente tramite di un collegamento dello spirito con le sfere superiori. Non a caso nei tappeti detti Preghiera è spesso presente il Mirab, la nicchia della moschea che è rivolta alla Mecca e che è al tempo stesso simbolo dell’anima. Il recinto protegge dalle forze del male e dalla loro pressione, il che corrisponde bene al tappeto del pozzo nella dicotomia vino/guerra. L’origine liturgica del tappeto sta nel definire un intorno entro il quale l’oggetto sacrificale è separato dal contesto: il Bahris vedico era un “tappeto” d’erba che veniva deposto sull’altare dai sacerdoti indiani almeno dal 1200 a.C. Dello stesso genere era il Barsom iranico, composto di sette fasci di erbe diverse le quali alludevano alle sette vie per raggiungere la conoscenza sacra e questo forse ne spiega la forma prevalentemente naturalistica. Inoltre la stessa tessitura aveva un valore simbolico perché lo stesso destino dell’uomo era tessuto, come è testimoniato dalle Parche della mitologia greca.
domenica 13 novembre 2011
giovedì 10 novembre 2011
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